venerdì, febbraio 29, 2008

Sull'immobilismo italiano

Una delle cose più interessanti quando si lavora per una società di respiro europeo è avere la possibilità di rapportarsi con gente di altri paesi e soddisfare la propria curiosità di apprendimento e di comprensione di se stessi attraverso il punto di vista nuovo e distaccato degli altri.

Proprio ieri il mio collega spagnolo Fernando nel corso di una conversazione con un giornalista del quotidiano "Libero Mercato", a proposito del mercato immobiliare, si rivolge a me e dice: "ho acceso la tele, davano il... come si chiama...il festival di..", ed io: "ah sì, Sanremo".- Fernando: "sì quel programma di canzoni condotto da quel signore anziano". Eh, gli faccio, Pippo Baudo, (saranno 20 anni che è lì. vuoi che non sia ancora lì?).

- E lui: "ma non è adatto per una manifestazione di questo tipo. Uno si aspetta un tipo giovane, fresco, nel pieno delle energie, dopotutto è per un festival musicale". Eh, caro mio. Cosa ti posso dire? Fernando non riusciva propio a capacitarsi, allora aggiunge: "a 70 anni uno deve pensare alla spiaggia. In Spagna è così".

Sono rimasto di sasso e mi sono reso conto che siamo così assuefatti alle nostre assurdità nazionali, siamo così abituati alle solite facce che non abbiamo neanche più quel senso critico che ci consentirebbe di farlo notare. Devo dare atto a mio padre. Lui da anni sostiene che a 60 le persone dovrebbero dedicarsi alle loro cose mandando i giovani in prima linea. Solo che al di la delle belle parole è proprio il nostro sistema che non lo permette se è vero come vero che l'invecchiamento della società, il basso turn over di persone nei posti di responsabilità, l'innalzamento dell'età pensionabile, la scarsa dinamicità nel mercato del lavoro portano all'immobilismo dell'intero sistema Paese, con il risultato che l'emancipazione giovanile o se preferite l'uscita di casa dei bamboccioni ritarda oltremodo il progresso del nostro Paese.

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1 Comments:

At 9:50 PM, Anonymous Anonimo said...

Il Padoa Schioppa grande, tante critiche ma quando ha detto quella sui bamboccioni era nel giusto.
Il sud devo dire è la patria di costoro.
Su Pippone però non sono d'accordo con il tuo amico spagnolo, ma la filosofia dei giovani non sempre paga e non è sempre condivisibile. A 70 anni suonati Baudo è l'unico che riesce a fare un Sanremo con un pò di qualità nella musica. Con Bonolis che fece ascolti stellari con oltre il 50% di share quanti soldoni la TV pubblica (i nostri soldi) ha sborsato per vedere il fior di attori come Hugh Grant, Will Smith o sportivi come Mike Tyson, in quei pochi minuti!!
Festival della Musica??
E poi quell'apertura con il mitico Vasco fu una sicurezza per l'audience, certo, ma Mr Rossi (di cui sono ancora oggi un grande fans) che non esce mai in TV.. how much??
Preferisco il Pippo sempre in forma con i suoi 70 anni suonati!

 

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