mercoledì, marzo 12, 2008

La moglie di Bassolino candidata nel PD

Grazie al commento di Aniello al post precedente apprendo che non solo Bassolino non fa un passo indietro, ma candida la propria compagna al Senato. Ho indagato un pochino ed è proprio così: nella lista ufficiale del PD al senato la Carloni risulta terza dopo Follini e Alfonso Andria (quindi in pole position).

Ho fatto una rapida rapida sortita nei forum che commentano così la notizia. Riporto integralmente il giudizio di un utente che condivido in pieno:

"Non potendo candidare, per ovvi motivi di opportunità Bassolino stesso (ma per lui c'è già un posto per le europee e ovviamente nessuna richiesta di dimissioni) il pd candida (o dovrebbe candidare) la moglie Anna Carloni, spostandola dalla Campania all'Emilia (dove probabilmente è + sicura di farcela).
Tra mogli di... e vedove di.... il pd è proprio il nuovo"

In realtà nel PD è prevalso l'orientamento di candidare la Carloni nel feudo del marito - della serie, "ca' nisciun' è fess" - in luogo della sua regione di provenienza, l'Emilia.
Ovviamente niente di personale contro la signora Carloni Anna Maria, sulla cui integrità morale non mi sentirei di accampare dubbi, però c'è un limite a tutto. Eppoi dal chiedere garbatamente un passo indietro al presidente della Campania, come Veltroni ha fatto, a candidare la compagna alle politiche nel feudo di don Antò c'è uno scarto troppo grande per non essere notato.

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martedì, marzo 11, 2008

Politici campani tutti a casa? Nì

Tre politici campani hanno tenuta viva l'attenzione del periodo pre-elettorale, quando si scelgono persone, poltrone, alleanze, si concordano programmi): Bassolino, De Mita, Mastella (cha ha icominciato a bloggare).

Mi ha colpito il fatto che, dei tre. l'unico a fare un passo indietro è stato Mastella, mentre il governatore della regione e l'eterno Ciriaco sono rimasti in sella.
Bassolino colpito dal rinvio a giudizio disposto dalla Procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nel ciclo dei rifiuti ha replicato così durante la riunione di Giunta a Villa Favorita (Ercolano). A Veltroni e al PD che neanche tanto implicitamente gli avevanno chiesto un passo indietro ha risposto picche.

De Mita invece ha cambiato partito appena ha sentito aria di bocciatura nel PD. Fare un passo indietro sulla propria candidatura? Per carità. Mai e poi mai. Così De Mita l'inossidabile di è accasato con le forze di centro (Udc e la Rosa Bianca di Tabacci).

Infine Mastella. Il vero coupe de theatre lo ha fatto lui, l'ex Guardasigilli. Nessuno mi toglie dalla testa la regia della caduta del governo Prodi sia del cavaliere (ne avevo parlato qui), ma chi poteva immaginare lo stravolgimento che ci sarebbe stato in seguito alla scelta di Veltroni di correre da solo? Nessuno. Neppure Mastella che così è rimasto al palo. Quando si è trattato di fare le alleanze nel Pdl, nè Fini, nè Bossi hanno voluto sentir ragioni, così Mastella (protagonista della pornopolitica di questi anni).

Tre personaggi, tre domande differenti.
Nel primo caso, è giusto che un politico rinviato a giudizio resti al suo posto?
Nel secondo caso, dopo tante legislature non sarebbe il caso che un politico, per quanto assolutamente nel pieno delle forze, passasse la mano? In pratica, la discontinuità è una garanzia per la democrazia?
Nel terzo caso, ti ha stupito l'uscita di scena di Clemente Mastella
Commentate gente, commentate

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