Ciò che contava era vincere e alla fine ce l'abbiamo fatta, anche se con più di qualche patema.
Accade quando devi vincere a tutti i costi, accade quando la tensione e la paura ti bloccano le gambe, accade quando sai di non poter sbagliare più dopo averlo fatto a ripetizione per giunta contro avversari ben inferiori al Catania.
Incassiamo con soddisfazione (da veri tifosi) il successo della disperazione e portiamo a casa 3 punti di platino per la salvezza. Che bello poi vedere quella curva piena e 15.000 persone allo stadio (come ai vecchi tempi).
Per oggi almeno, non voglio dar via alle polemiche contro la società, voglio solo tirare un sospiro di sollievo e respirare profondo, come chi è stato troppo tempo senza ossigeno.
Un solo appunto alla stampa: confrontando il servizio appassionato di Ivano Montano su Lira TV con quello del cronista della Gazzetta, sembra trovarsi di fronte a due realtà differenti, in particolare mentre al primo piace pensare, poeticamente che "quel pallone scagliato da Jeda dai canonici undici metri fosse indirizzato verso la rete, ma che poi la traiettoria abbia subito una deviazione in corsa, quasi come sospinto verso l’alto dal poderoso urlo della curva sud", al secondo piace immaginare che i giocatori della Salernitana siano andati espressamente da quelli del Catania a chiedere, meno poeticamente, di sbagliare il rigore. Chi avrà ragione, sopprattutto, chi non ha visto la partita, cosa capisce dalle cronache.
Finchè si tratta di una partita di calcio tutto ok, ma mi chiedo in casi ben più seri (la morte di Calipari per esempio) come la mettiamo con la credibilità della stampa ?
Sempre più sconcertante