martedì, giugno 19, 2007

Salerno e il ritorno del gran condottiero


Farò tardi anche stasera ma non importa: scrivo per chi sollecita una mia opinione sul ritorno trionfale di Delio Rossi a Salerno, premiato il 15 giugno scorso con la Pergamena della città dal sindaco De Luca.
Cosa si può dire se non tutto il bene possibile di un tecnico distintosi per aver scritto le pagine più fulgide del calcio salernitano? Le 3 punte, Pisano-De Silvestro-Ricchetti, poi Di Vaio-Di Michele-Artistico, la B conquistata con pochi giovanotti di belle speranze, lo spettacolo, "la dura legge del goal"(come recitava uno striscione in curva), l'apoteosi con la promozione in A. Di Rossi rimane un ricordo stupendo, incancellabile nonostante questi anni bui, nonostante Aliberti, nonostante ci abbiano scippato il simbolo (ci sarà un'asta per il cavalluccio a partire da 650mila euro), nonostante i suoi stessi limiti e gli errori di gioventù (?).
Rossi; ovvero il calcio a Salerno, quando uscivi dalla curva e stavi bene anche se avevi perso perchè avevi visto gente che usciva dal campo con la maglia madida di sudore.
E' questo che non vedo più ed è come se il sudore asciugandosi avesse portato via con se la passione, quel sentimento comune che animava la vita cittadina e le discussioni da bar. Sparito, tutto sparito. Forse Salerno sta pensando ad altro o semplicemente aspetta, come assopita, il nuovo condottiero che la farà ancora sognare.