martedì, maggio 06, 2008

I soldi hanno il loro peso ma l'anima conta di più


Dopo i fatti di Verona i cittadini del Nord Est avranno forse più chiaro che il principale nemico della loro sicurezza non sono gli immigrati.

Vi racconterò una breve storia. Negli ultimi mesi sono stato spesso da quelle parti (la mia futura moglie è veneta): Padova, Vicenza, Treviso. Soltanto due settimane fa ero nel trevigiano e sono andato in un locale a vedere un gruppo suonare. Non so se avete presente, il classico locale "in the middle of nowhere" come tanti ce ne sono nella provincia italiana.
Un posto frequentato da gente normale, giovani per lo più operai, gente che lavora, i soldi in tasca, belle macchine e scarsa cultura. Ho parlato con un ragazzo, che mi ha detto, "faccio un lavoro umile". Ed io: "che lavoro fai?". Lui: l'elettricista". Dico: "umile? Vuoi dire un lavoro normale.."
Ero con Simona, il ragazzo ci ha chiesto di dargli un passaggio. Ha detto: "a quest'ora i miei amici sono tutti ubriachi. Voi mi sembrate a posto, datemi un passaggio". Lo abbiamo accompagnato e durante il viaggio questa persona continuava a dire che da quelle parti si vive bene, la gente ha tanti soldi ma è poco incline ai rapporti sociali. Una zona dove per ogni casa ci sono 6 capannoni, però c'è tanta ignoranza e tutti i rapporti sociali da quando finisci le scuole in poi sono basati su ciò che hai, non conta quello che sei. Un discorso che lì per lì mi ha lasciato dentro un vuoto che definirei ingombrante. Ci siamo salutati, mi ha detto con sorriso malinconico: "mi piace quando vedo gente felice come voi".

Questo episodio mi è subito tornato alla mente quando ho appreso del pestaggio mortale di Luca Tommasoli e ho fatto messo giù alcune considerazioni: è evidente che la dimensione comunitaria (pubblica) della vita in certe zone dell'Italia del Nord è passata in secondo piano, a Sud invece conta ancora qualcosa (abbiamo altri problemi, non questo. Non ancora). Credo sia la dimostrazione che il danaro non possa essere preso a modello di riferimento della società. I soldi hanno il loro peso ma l'anima conta di più. Così il benessere può generare paradossalmente sofferenza diffusa, la gente si rintana nelle proprie gabbie dorate mentre fuori le città, i quartieri, le strade diventano più insicure e la televisione diventa ogni giorno di più strumento del controllo sociale (disgregante, frivolo, ottuso).
L'inaridimento culturale che ci circonda ci dice che qualcosa è sbagliato, che qualcosa stiamo sbagliando, che bisogna reagire alla politica della paura in una società povera di valori, di spiritualità, di cultura, di rapporti sociali veri. Per questo mi ribello a chi mi promette soltanto pene più severe e tagli sulle tasse credendo di nascondere così un disagio ben più diffuso nella nostra società: quello dell'anima.

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