venerdì, aprile 18, 2008

Pensieri asimmetrici

La mia libertà oggi è un notturno di Chopin e la biografia di Califano.
Lo scrivo perchè se ve lo dicessi a voce non mi potreste capire.

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giovedì, aprile 17, 2008

Elezioni 2008: commento di testa

Quarantotto ore di silenzio post-elettorale - io vado controcorrente -. L'Italia volta pagina e forse si accorgerà di averla già vista in passato. Effetto deja vù con Berlusconi al terzo mandato ma il contesto in verità è molto cambiato. Vola la Lega, Arcobaleno sepolto. Pdl a valanga, inseguono staccati PD e Idv insieme, poi l'UDC, in salvo grazie all'aiutino dei cattolici.

Si riparte dopo lo scossone. Sull'albero non sono rimaste che le foglie verdi - metafora che regge se riferita alla Lega e al neonato PD - mentre quelle secche cadono al suolo (nanche tanto dolcemente).

Al di là della cronaca c'è un altro fatto molto rilevante emerso dall'ultima tornata elettorale: la società italiana è cambiata. tanti i fattori di complessità sopravvenuti negli ultimi anni, ma molti dei nostri politici non se ne erano ancora accorti, e sono stati puniti.

Le categorie sociologiche di un tempo non sono più sufficienti a descrivere differenze che sfumano i milioni di cromie e gli stessi significati tendono a divenire sfuggenti, così come gli interessi delle persone, divergenti e sovrapposti, come in un gioco di paradossi.

Anche se gli obiettivi di taluni partiti sembrano talvolta gli stessi passano sovente per strade differenti. Un esempio: i partiti sono tutti concordi sulla necessità di far recuperare potere d'acquisto ai cittadini, solo che se a sinistra il taglio delle imposte passa per il recupero del gettito fiscale, a destra - soprattutto la Lega (esempio di partito post-moderno)- pensa al federalismo fiscale.
E' una differenza fondamentale che nasce da una diversa lettura della società e da una diversa visione del mondo: quella delle destre è una visione brutalmente concreta, quella delle sinistre è comunitaria e solidaristica (mantiene un legame con la tradizione).
Alla fine la prima prevale sulla seconda perchè risponde ai bisogni e a un modo di sentire da parte del cittadino del tutto utilitaristico - a ragione o a torto il Nord vede il Sud visto come una zavorra -. Questo modo di sentire attraversa tutte quelle che una volta avremmo definito classi e che ora sono solo gruppi sfilacciati, dagli stili di vita sempre diversi. Sto parlando di un milione di nuclei che comunicano appena su un terreno comune fatto di aspetti frivoli della vita.

Non c'è più religione e con essa si estinguono legami convenzionali come famiglia e patria. Tutto quanto un tempo era il cemento della nostra società cambia di segno libera l'individuo ma allo stesso tempo lo obbliga a contare soltanto sulle proprie forze. Il modello di riferimento è quello anglo-sassone che però mal si aggancia a un sistema di riferimento (valoriale e strutturale) molto più rigido e meno dinamico di quello di Paesi come Stati Uniti e Gran Bretagna.
Questo post di Daniela, una blogger, centra in pieno la questione ma la domanda è: può la politica abdicare dal suo ruolo etico e ignorare i problemi di democrazia e giustizia sociale che si presentano nell’arena globale?

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martedì, aprile 15, 2008

Elezioni 2008: commento di pancia

Elezioni 2008: nella mia mail, oggi più affollata del solito, prevale la scarsa nostalgia per:

Fausto Bertinotti, Oliviero Diliberto, Alfonso Pecorario Scanio, Fabio Mussi, Paolo di Cento, Ciriaco de Mita, Enrico Boselli, Franco Grillini, Daniela Santachè, Francesco Storace, Teodoro Buontempo, Willer Bordon, Roberto Manzione, Francesco Caruso, Vladimir Luxuria, Cesare Salvi e così via.

Tutti a casa! Concordano elettori ed amici da destra a sinistra. A presto per un commento di testa.

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