lunedì, novembre 13, 2006

La partita perfetta

L'arrivo allo stadio trafelato (è sempre così tra me e Simona:-) , il tempo di un bicchiere di rosso nella saletta executive, solo la Roma nella testa e la responsabilità di avere anticipato il match sul blog che se poi va male, già vi vedo commentare... "Porti sfiga", "non ci andare più a vedere i giallorossi" e i milanisti: "perchè non vincete mai?", così sino allo sfinimento, così per tutta la settimana.

Invece...tutto è andato meglio di come me lo ero immaginato, molto meglio.
Vi racconto: è il 7° minuto quando metto il piede in tribuna, Taddei alza per Totti che in sforbiciata la insacca sulla destra di Dida.
Dio mio, mi dico, sono in piedi davanti alla tribuna, Simona che mi strattona e mi dice: "non fare il pazzo, ti guardano tutti. Questi ti ammazzano".

Il tempo di vedere l'esultanza romanista proprio sotto di me, Totti fa il gesto del biberon, mi dico "daje a Pupò!", mi volto verso il mio settore e...magia, vedo gente esultare, allora non sono solo!
Il resto è un mare di musi lughi lumbard.

Finalmente prendo posto, che inizio però ragazzi. Il Milan preme, noi faccamo l'errore di arretrare. Troppo.
Il muro giallorosso tiene botta e allora il Milan ci prova dalla distanza (seedorf-Oliveira) facendo tremare i legni della porta dell'ottimo Doni.
"Usciamo, usciamo", inizio a farmi sentire, oramai mi controllo sempre di meno. Si soffre però la Roma, quando attacca vola sulle ali brasileire, Mancini è una scheggia anche se pasticcia un po', mentre Taddei è un autentico funambolo, nella ripresa infatti, si cimenta in un numero d'alta scuola, una specie di doppio passo che lascia sul posto un annichilito avversario.
Già, la ripresa. Appunto. Il primo tempo in vantaggio è buon segno, penso mentre vado a rilassarmi, due chiacchiere con dei conoscenti di Simona ed è già secondo tempo.

Il Milan inizia come aveva finito, attaccando, ci ricaccia in quella maledetta area, uno, due tiri, Inzaghi (entrato per Gila) inizia ad attacarsi alle maglie dei nostri difensori sperando nel solito rigorino, ma l'arbitro è bravo e non abbocca.
Restiamo a galla tuttavia ancora per poco, Brocchi tira una sassata dalla distanza e per Doni non c'è niente da fare.
Ecco - mi dico -, ora mi aspetto la solita reazione isterica della squadra che per fortuna non c'è, anzi.
Ricominciamo a giocare alla grandissima, Mancini sfonda a sinistra, Taddei a destra, in una delle azioni in velocità, Totti, ancora lui sferra un diagonale dal limite che va a stamparsi sul palo. NOOO, come rosico!
La Roma insiste, il Milan sembra tirare il fiato, Spalletti sente che siamo a un passo dalla gloria e lancia nella mischia Aquilani per uno spaesato Perrotta.
Un altro prodotto fatto in casa, come De Rossi, Totti, Rosi (ieri in panchina) si erge a protagonista del match, prima impegnando Dida da lontano, poi inventandosi la rabona che lancia l'azione Play Station dell'1-2 giallorosso.
Va più o meno così; il Milan perde palla nella sua metà campo, Aquilani trasforma una palla vagante in un assist alla Maradona per Mancini che sgomma sulla sinistra, cross per Totti che chiude a centro area e di testa deposita in rete.

GOOOOOOOLLLLL!!!
Scatto in piedi, urlo, abbraccio la mia ragazza e alcuni romanisti dietro di me, gioia incontenibile, andrei anche a dare un bacio sulla pelata di Galliani ma la mia donna mi dice che forse non è il caso.
I milanisti intorno a me stanno malissimo, non hanno neanche più la forza d'imprecare poverini e alla fine s'inchinano a una grandissima Roma.
Dopo la partita match ho il sorriso stampato sulla faccia almeno per 10 minuti continuati, sì quello che ti accompagna quando ti senti pienamente appagato di qualcosa, come quando sai di avere assistito alla tua partita perfetta.