lunedì, aprile 11, 2005

Ciao Paolè, compagno di mille battaglie

Il mio cuore piange la morte dell'amico Paolo Masullo, la notizia, ve lo confesso mi ha davvero gettato nello sconforto più totale e non sarà facile riprendermi. Di certo, nulla sarà più come prima per me, nulla sarà come prima per chi lo ha conosciuto e per Pastena, il quertiere dove tutti noi in qualche modo siamo cresciuti, ci siamo formati, frequentando il liceo Severi.

Già, il Severi, ti ricordi Paolè ? Quante battaglie... e cos'ha significato per tutti e due, ci ha segnato per sempre, ce lo siamo portati nel cuore, soprattutto ci ha avvicinati umanamente.
Ti ricordi poi i giorni dell'occupazione, delle urla al megafono, delle gite, delle prime ubriacate, dei "filoni", delle prime pomiciate; che spasso.
Quella scuola era la nostra casa ed è ancora così familiare quella scatola prefabbricata, che ci viene ancora di incontrarci lì davanti, così, per far finta che nulla sia cambiato, magari per illuderci di poter restare per sempre degli studenti di liceo.

E ora, che fai ? Te ne vai, così io dovrei rassegnarmi a non vederti più a non rivolgerti neppure un saluto quando ritorno a casa mia da Milano, dove lavoro. Nooooo, non è giusto, non puoi andartene così, non è giusto che te ne vai, non è giusto che te ne vai, non è giusto che te ne vai... chi ama la vita come te non può subire questo destino, tu che il destino lo hai sempre sfidato a petto in fuori, noncurante di chi criticava la tua esuberanza, la tua teatralità, la veracità del tuo stile e del tuo carattere, ma hai sempre lottato per affermare la tua personalità e questo è grande.

Però, non riesco a capire, divento pazzo, non posso capire il tuo silenzio e farò in modo di non dimenticare mai la tua voce ringhiante, il tuo volto saraceno, non ti dimenticherò perchè non si dimenticano gl'impavidi e i generosi, per questo mi sarà impossibile non farti ricordare.
Per sempre, chi ora piange, come un fratello, Enzo.