martedì, novembre 18, 2008

Chi aiuterà i nuovi disoccupati?

Un tema, ahimè, di strettissima attualità di scena ieri a "l'Infedele", il programma di approfondimento di Gad Lerner su LA7.
Tante le siuazioni di difficoltà presentate nel corso della trasmissione: dai lavoratori torinesi della Motorola, ai tessili della Val Seriana, agli agenti immobiliari della Gabetti, fino ai metalmeccanici dell’Iveco di Suzzara e i precari licenziati dall’Alitalia.

Molto varie le prospettive per i lavoratori a seconda dell'azienda di appartenenza. Potremmo dire che ci sono dei disoccupati di serie A e dei disoccupati di serie B. Mi spiego meglio: c'è chi, come nel caso dei licenziati di Alitalia, può arrivare a 7 anni di cassa integrazione garantita e chi, come nel caso degli ingegneri della Motorola, è praticamente "senza rete". Per questi ultimi, nessuna cassa integrazione.

Ora che la recessione fa tornare all'ordine del giorno parole come, "licenziamenti", "esuberi", "ristrutturazioni aziendali", "disoccupazione" ci accorgiamo che nella situazione degli ingegneri di Motorola c'è la maggior parte dei lavoratori italiani (circa l'80% secondo le stime presentate ieri nella trasmissione di Lerner). Una tragedia alla quale Governo e Sindacati dovranno far fronte sin da subito. Sì, ma da quanto tempo - anche su questo blog, - si sollecitano riforme per proteggere i lavoratori della piccola e media impresa, i precari, gli immigrati senza reazione alcuna da parte delle istituzioni?

Due anni e più di Governo Prodi e una legge Biagi prima da abrogare (in campagna elettorale), poi da "aggiustare" con provvedimenti appunto volti a garantire chi versa in condizioni di precariato, infine da tralasciare come se la questione non fosse prioritaria, sono passati invano. E adesso? Bella domanda. Chi aiuterà i nuovi disoccupati?

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