giovedì, agosto 10, 2006

Gomorra

Vorrei scrivere, se vorrei scrivere! Pensavate stessi già ad abbronzarmi da qualche parte? Macchè. Al lavoro!

Tuttavia si sta di un bene a Milano in questi giorni... cielo terso, con qualche sporadico intervallo temporalesco che viene
mitigare il clima per la gioia mia e delle mie margherite :-), poca gente, sempre qualcosa da fare sì, ma con lentezza.

Un quadretto niente male che allontana per ora l'idea delle vacanze, che arriveranno, certo arriveranno.

Dicevo, vorrei scrivere e sarei anche ispirato, ma non ho avuto tempo di farlo ultimamente.
Vorrei scrivere di Pasolini, di politica, di Bersani con la sua riforma delle professioni che scatena il dibattito, delle faide del calcio e della finanza risolte dai tribunali, di musica, di letture.

Ecco, oggi vi parlo di libri, anzi di un libro in particolare letto recentemente: Gomorra, autore un 27enne giornalista napoletano, Roberto Saviano. Uno bravo.

Gomorra è un libro che sorprende per la capacità di scavare nell'abisso delle organizzazioni camorristiche, anzi del "Sistema" (perchè la parola "camorra" sembrerebbe caduta in disuso nel liguaggio di chi ne fa parte), per fare emergere storie che sembrano uscire dalla penna di uno sceneggiatore paranoide.Invece, purtroppo, quella di Saviano è una visione tutt'altro che allucinata della realtà campana dominata dal "delirio lucido" del Sistema, in grado di gestire in maniera manageriale traffici di ogni genere, dagli abiti griffati ai videogiochi, passando per la droga le armi, gli uomini, le donne e di espandere il proprio potere economico finanziario ben oltre i confini nazionali.

Chi pensa che la camorra sia una faccenda tra poveracci dai soprannomi improbabili (Sandokan, o'mussuto, showman, o' pazzo, zigzag) che si massacrano per il mero predominio territoriale nella piana senza speranza tra Napoli e il casertano, dovrà ricredersi dopo la lettura di questo libro.

Il Sistema coinvolge tutti, perchè è negli abiti che indossiamo, nelle case che abitiamo, nei locali che frequentiamo.
La camorra è un business milionario, essa trova linfa nelle terre dove regna il nulla, dove la droga procura introiti da capogiro che vanno poi finanziare attività imprenditorili di ogni genere in ogni parte del Paese.
Saviano ricostruisce questa realtà "complicata e bestiale" con la meticolosità dell'inchiesta giornalistica, per spiegarla sceglie la formula del racconto, "storie a puntate" raccontate spesso in prima persona con uno stile incisivo e concreto, venato di amara ironia.

E' proprio questa scelta narrativa a concedere spazi di commozione autentica davanti a certe figure che fanno via via la loro apparizione sulla scena: il grande Don Peppino Diana, Pasquale il sarto, Pikachu e i bambini della camorra, Gelsomina Verde ammazzata a 22 anni solo per essere stata in passato con un ragazzo del Sistema.
Per questi ed altri come loro, quando un giorno il Signore farà "piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco", forse ci sarà una possibilità salvezza. Forse