giovedì, febbraio 05, 2009

Si dice a Milano...

Ieri a pranzo ero seduto a poca distanza da 2 distinti signori. Da come erano vestiti sembravano dei revisori o degli intermediari finanziari, comunque qualcosa del genere. Ero da solo e...vabbè, lo ammetto, ho origliato la loro conversazione.

All'inizio i due parlavano di Lehman Brothers e finanziamenti "disinvolti" da parte di gruppi bancari a società decotte, poi la conversazione ha toccato altri versanti della crisi.

Uno dei due: "I prezzi delle case "crolleranno" di un 5%. Ma...che crollo un calo dei prezzi del 5%? Crollo significa -20% o -30%. Il problema non è l'immobiliare, è tutto il resto".
"Bisognerà vedere quanti licenziamenti ci saranno - ho sentito dire sempre alla stessa persona -. Lavoro con aziende che hanno previsto un calo di fatturato del 30% rispetto a quello dello scorso anno", ha proseguito.

L'altro collega domanda: "possibili scenari?" e lui, "io non sono per niente ottimista. Qui se non c'è qualcuno che da la scossa....". Poi ancora, "sarà difficile riconquistare la fiducia della gente".

Questo è effettivamente l'argomento principe a Milano. D'altro canto di cos'altro si potrebbe discutere n una città completamente focalizzata sul lavoro? Per esempio, a Salerno dove sono stato durante le feste, gli argomenti di discussione erano altri. Qui c'è molta preoccupazione e sì che origliare non è mai educato, ma ascoltare le chiacchiere della gente o partecipare alle conversazioni estemporanee nei tram, al bar, dal fruttivendolo, al mercato, ora in Rete, mi è sempre piaciuto.

E' il modo migliore per capire cosa sta succedendo.

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