Il Cavaliere e il telespettatore
Un sentimento sincero di pena, molto vicino a quelli che i latini chiamavano pietas (sentita partecipazione alla sconfitta del nemico), mi ha sorpreso domenica scorsa mentre osservavo le immagini drammatiche del malore di Berlusconi, durante il discorso tenuto a Montecatini.
Ebbene sì, devo proprio ammetterlo ed è stato come se nell'esatto istante in cui il Cavaliere cadeva, chissà per quale misteriosa chimica, un canale di trasmissione si aprisse tra lui e me.
"Ecco - direte - oltre a essere immortale, ora il Berlusca si mette a fare anche i miracoli".
Sì, Berlusconi domenica ha compiuto il miracolo di rendersi più umano.
Forse è quell'umanizzazione del personaggio, così improvvisa, avvenuta in questo modo così veemente, a farlo percepire in modo diverso anche all'altra metà del mondo che in genere lo prende in considerazione solo per farci su dell'ironia su.
Berlusconi fa miracoli perchè mi ha rivelato quanto sono buOno.