domenica, marzo 16, 2008

L’arrivo di Brini: la cura che non c’è


Un'altra occasione mancata dalla Salernitana tra le mura dell’Arechi e anche questa volta con un avversario non irresistibile come il Perugia che fino a questo momento continua a tenersi aggrappato alla zona play-off, se non altro perché le prime arrancano inesorabilmente.
Con l’arrivo di Brini, il ruolino di marcia dei granata non è cambiato, con Agostinelli invece fino al suo esonero era di sicuro invidiabile. Con Brini la Salernitana ha racimolato 6 punti in 5 partite subendo 5 reti (una in media a partita). Cifre desolanti.
Una sconfitta contro il modesto Sorrento e due partite recuperate per il rotto della cuffia con il Lanciano e il Perugia. Cifre desolanti considerato pure che con il Mr “biondino”, se il gioco latitava come nell’opinione diffusa dei tifosi Salernitani e del giornalismo locale (gli unici a dire il vero perché i giudizi di testate nazionali affermate erano tutt’altro che negativi), il reparto difensivo era sicuro e ben registrato. Cosa che non si può confermare con la difesa a un “tre sporco” (ossia un tre all’occorrenza) di Brini.
I campionati è risaputo si vincono con una difesa ben collaudata e questo era il punto di partenza di Agostinelli; il gioco prima o poi arriva e quando arriva c’è da divertirsi: sembrava questa l’idea del trainer esonerato.
Ora invece ci tocca il caos completo. Una squadra spumeggiante per spezzoni di partita e poi lunghi momenti di idee confuse, annebbiate e soprattutto palle lunghe e pedalare (vedi Lanciano). Così non si va lontano.
Con il Crotone, i miei commenti criticati da più parti (tranne il saggio Piero che nonostante il palato fine per il mondo delle due ruote dimostra di intendersi anche di “pallone”), avevano mostrato una squadra di carattere che, nel cambio di tempo, era entrata in campo combattiva e determinata e aveva per l’intera frazione di gioco rintanato la squadra calabrese (da tutti ritenuta sino ad allora la più forte del campionato dopo i granata) nella propria metà campo.
Il gioco di certo non aveva sorriso ad Agostinelli fino al suo esonero, invece con Brini c’è un passo indietro che è indiscutibile. E la cura che il DG Fabiani si aspettava con l’arrivo del “baffo” è ancora lontana.
Sul centrocampo però il tecnico marchigiano sembra avere le idee chiare: fuori Mamede-Di Deo e dentro Soligo-Tricarico con Ciarcià e Piccioni sui due versanti laterali. Questa mi sembra la miglior linea di centro.
Infine su Pinna leggo di commenti decisamente negativi, un'altra giornata storta?
Incrociamo le dita, ora sono tutt’altro che ottimista.
GDS