venerdì, ottobre 19, 2007

Perchè dico sì al 20 ottobre

I padri mantengono i figli, poi però i bamboccioni che lavorano assicurano la pensione ai genitori. Va così, è una sorta di partita doppia, nessuno in realtà ti regala niente. Padoa Schioppa fa finta di non sapere (o non sa), intanto con il placet dei sindacati il governo blinda una riforma del wefare che dovrebbe farci scendere tutti in piazza.

A conti fatti era molto meglio lo scalone di Maroni che questo meccanismo graduale di scalini, guardava più avanti, invece questa è la classica soluzione politica attuata con il metodo all'italiana del "tiriamo a campare".

Così si cancellano le speranze di una generazione che deve abituarsi a vivere alla giornata, a tutelarsi da sola e magari a riprendere confidenza con la lotta, non violenta, con dei contenuti da discutere al tavolo delle trattative.
Per questo domenica sarò vicino a quanti scenderanno in piazza per dire no alla precarietà con le conseguenze che questo comporta nella vita delle persone. Spero saranno davvero in tanti domani alla manifestazione di Roma lasciando da parte interessi e strumentalizzazioni politiche che peraltro, come sempre, ci saranno.

Qui è in ballo qualcosa di molto più importante come la vita delle persone e il futuro di generazioni. Siamo a una svolta nel momento in cui la funzione stessa dello uno Stato inteso come garante della propria popolazione viene messa in discussione dalla globalizzazione, la finanza globalizzata, il dilagare delle multinazionali.

Qual'è il modello che abbracceremo? Mentre la nuova stagione italiana si apre all'insegna del kennedismo mi piace ricordare proprio le parole di quello che fu il presidente degli Stati Uniti: "non chiedere quello che lo Stato può fare per te, chiedi quello che tu puoi fare per lo Stato".
Come cittadino credo che il primo impegno sia proprio lavorare per una società più equa e giusta, per dare speranza a chi oggi l'ha persa.

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2 Comments:

At 7:50 PM, Anonymous Anonimo said...

Sono daccordo con te, questa riforma è uno schifo ed era chiaramente molto migliore (anche se comunque non sufficiente) la proposta di Maroni. Ma scendere in piazza con chi? con la sinistra radicale, "complice" di tutto questo? E' molto semplice scendere in piazza dalla parte della gente, contro un governo di cui si fa parte...le proposte le dovrebbero fare nelle sedi opportune (Parlamento e Consiglio dei Ministri) non in piazza. Quando ai sindacati poi... sono sempre al servizio dell'attuale maggioranza e "compagni di merende" di confindustria! Sono stati capaci di fare accettare ai lavoratori (soprattutto ai giovani)una legge capestro.

 
At 9:49 AM, Blogger the opinion maker said...

Hai colto perfettamente il senso del mio post. Le ragioni del mio sì coincidono solo casualmente con quelle della sinistra radicale.

Io parto da un problema generazionale anche perchè non ho ancora capito la politica da quale parte sta. Di fatto da nessuna parte, la nostra classe politica non decide.

 

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