lunedì, febbraio 28, 2005

Salernitana, una mediocrità legittima

Alla 28a giornata di B lo scandalo si chiama Salernitana.
Il cammino dei granata è tipico di una squadra mediocre, impacciata, irregolare e che rispecchia fedelmente la classifica in cui si è cacciata.
Lo specchio è quello di una società che tira vanti il carretto volontariamente senza guardare al futuro e non per questo allo sbando. Uno stralcio minimo di programmazione nemmeno a parlarne, basta pensare agli ultimi arrivi, prestiti di cui alcuni ingiudicabili, altri pessimi o sconsiderati (vedi Totò Fresi). E il mercato in uscita non è stato da meno.
A proposito avete visto quel “bacchettone” di Bogdani reo di segnare poco? E’ il capocannoniere a Verona con 15 reti. Il nostro Palladino se è vero che è giovanissimo e ha fatto 10 gol, 5 li ha realizzati su penalty e ieri quello sbagliato è stato fatale per i 3 punti.
Se poi si prova a fare un bilancio del parco giocatori attuale di proprietà della società ci renderemo presto conto di quanto detto in assunto e converremo tutti su quello che sostengo da tempo, immemore.
E la stampa locale, le TV e l’opinione pubblica Salernitana di conseguenza continua a sposare ed accreditare la causa Aliberti. La tifoseria organizzata non è esente. Ho notato infatti, con grande sconcerto, un sostanziale allineamento del giornalismo locale alla dirigenza (fatte le dovute eccezioni) che è il frutto di una strategia precisa della società. Ciò ha comportato ovviamente una massificazione “selvaggia” sull’accettazione della dirigenza. Da attento osservatore, ho colto questo senso comune nella gente e nei tifosi. E non mi voglio dilungare.
Le bende o le famose fette di prosciutto sugli organi visivi, lo ribadisco, sono d’obbligo per molti tifosi.
Passando al calcio giocato non posso non rammentare alcuni dati che mi sono balzati agli occhi inevitabilmente, dopo il pareggio di ieri (che per me suona peggio di una sconfitta): il Catanzaro ha la difesa più perforata con 49 gol al passivo e con 16 sconfitte su 28 giocate. Nelle ultime dieci gare, non ho controllato, ma non ricordo una vittoria, forse un pareggio, per il resto solo sconfitte in casa e fuori. E ieri siamo riusciti a non segnare nemmeno con i cadaveri calabresi in pre-pensionamento! Perfino l’arbitraggio a favore non è servito a vincere.
E’ una vergogna e non mi stancherò mai di ripeterlo. Come la vergogna del doping nel calcio che continua il suo corso e che meriterebbe un'altra vasta trattazione.
Io sono veramente stufo di questo calcio.
La vittoria con il Perugia, lo sapevo, non poteva fare assolutamente testo né innescare giudizi benevoli. La dimostrazione non è tardata nemmeno di un turno: la giornata dopo, ieri, siamo incappati in una sconfitta che non deve nascondere alibi per questa Salernitana. La mediocrità è data dalla discontinuità, dall’irregolarità dei risultati e sottolineo del GIOCO che ci relega nei bassifondi della classifica; e le “imprese” come quelle in casa con il Genoa o al Curi di Perugia a poco servono quando si rimediano figuracce come questa. La realtà purtroppo è sempre la stessa e parla chiaro: sempre quart’ultimi e la strada per tirarci fuori e salvarsi senza affanno è ancora molto lunga.
Lo ricordo soprattutto a tutti quelli che dopo un paio di vittorie erano già pronti a sentenziare grandezze.

1 Comments:

At 4:19 PM, Blogger the opinion maker said...

La tua conclusione, da tifoso e se pur "lucido" rimango pur sempre un tifoso della casacca granata, non la condivido, almeno in parte.
Ti ringrazio per le belle parole che riservi alla mia disamina e aggiungerei per come leggo il calcio "guardandolo" negli occhi.
Fermo restando le mie accese critiche, frutto di un oggettività palese e paradossalmente di un amore verso la Salernitana e verso il calcio in genere, credo che la squadra ha le carte in regola per raggiungere, soffrendo (come sempre) e stringendo i denti, la salvezza. La strada, ripeto è ancora lunga, ma ce la si può fare.
Ahimè un "contentino" per Salerno e i suoi tifosi oramai abituati (e ci sono dentro pure io) a questi tristi obiettivi. Ma ogni città, credo, meriti il proprio presidente.
E ai sogni di gloria purtroppo bisogna rassegnarsi quando si hanno "proprietari" come Aliberti.
Il mio disinnamoramento per il calcio deriva dal sopravvento di una "pornografia" (cito il mitico Gianni Brera) cruda, nuda e squattrinata. E la Salernitana di Aliberti purtroppo rientra in questo "gioco", gli esclusi si contano.

 

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