New York, ve la racconto un po'
Il viaggiatore sa che il miglior modo per conoscere il mondo è farsi guidare da qualcuno che è già introdotto nella vita del posto.
Così è stato in queste giornate newyorchesi grazie a Luca, torinese che lavora per un importante gruppo bancario europeo.
Grazie a lui ho potuto scoprire la New York al di fuori dei classici circuiti turistici, locali che mai sarebero inclusi negli itinerari classici delle agenzie di viaggio.
Luca mi ha parlato della sua vita nella metropoli americana, del suo lavoro a ritmi sostenutissimi (9:oo-24:00 di solito:-(), del costo della vita (non più esagerato di quello milanese), della meritocrazia di questo incredivile Paese e delle sue contraddizioni - il loro sistema previdenziale ad esempio, qui non esiste per cui se hai messo fieno in cascina bene, altrimenti invecchi male. Luca infatti mi fa notare "come sono brutti i vecchi a New York" e in effetti li vedi trascinarsi per strada tristi e solitari che ti fanno una pena...
Luca mi ha parlato della sua vita nella metropoli americana, del suo lavoro a ritmi sostenutissimi (9:oo-24:00 di solito:-(), del costo della vita (non più esagerato di quello milanese), della meritocrazia di questo incredivile Paese e delle sue contraddizioni - il loro sistema previdenziale ad esempio, qui non esiste per cui se hai messo fieno in cascina bene, altrimenti invecchi male. Luca infatti mi fa notare "come sono brutti i vecchi a New York" e in effetti li vedi trascinarsi per strada tristi e solitari che ti fanno una pena...
Gertrude invece è una ragazza tedesca molto sensibile alla belleza delle cose, grazie a lei scoprimao l'incanto di del quartiere chiamato Dumbo, sponda est rispetto a Manhattan, il posto degli artisti dal quale si può ammirare lo skyline imponente del distretto finanziario.
Ha deciso di lasciare New York per Parigi continuerà nella sua professione di architetto nomade accanto ad un uomo, indovinate di dove? Italiano natuarlmente.
Alloggio vicino a Greenwich Village, 2, St. Marks Place, il quartiere dei poeti e dei cantautori degli anni '50, Gainsberg, Kerouac, Bob Dylan, stando qui capisci tante cose. Il quartiere conserva intatto il suo fascino bohemienne e non è folclore, il quartiere è sempre abitato da giovani artisti e fricchettoni, ma anche da professionisti in cerca forse di quel calore che questo quartiere e di quel senso della comunità che questo posto sa senz'altro dare.
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