Psicoanalisi
Sabato scorso, davanti allo specchio, d'improvviso la chiave di lettura di un mio sogno ricorrente.
Dalla camera da letto, la tv accesa e lo scrittore Aldo Busi che dice qualcosa come: "il senso di claustrofobia rappresenta la paura di perdere la libertà".
Eureka ! Ora comprendo il significato di certi sogni in cui mi trovo in situazioni di disagio negli spazi ristretti.
Sì. Conoscendomi è proprio così, tutto si spiega con la paura di perdere la libertà.
Oddio !...il solo pensiero mi fa mancare il respiro.
Per sempre mio,
the opinion"psyco"maker
5 Comments:
Il sogno è certamente degno di interesse. Bella la tua chiave di lettura, abbastanza logica.
Sai che i simboli in psicoanalisi hanno la loro importanza, spesso anche più dell'argomento di interesse: la tv accessa, la tua camera da letto, una persona, uno scrittore/cultore che legge un libro, frocio peraltro!
Cosa dirti..!!??
E' evidente che gli ultimi fatti dell'estroverso e libertino Lapo Elkan ti hanno turbato!
Caro Keanu, devi sapere ke il mondo dei sogni mi ha sempre affascinato, forse perkè i miei sogni sono sempre stati strani, ed infatti da piccola ho preso l'abitudine di scrivere su un'apposita agenda quelli ke mi colpivano particolarmente,come quello in cui:...
"...ero al Duomo di Salerno, in uno di quei corridoi ke affacciano sul cortile ero una suora, vestita di bianco,ed avevo una strana sensazione, come di stordimento...simile ad una sbronza...prima guardavo il cortile del Duomo, poi mi giravo e dietro di me c'era una fila immensa di persone ke si voleva confessare con me,li incitavo a stare calmi e ad avvicinarsi e nel momento in cui lo facevano le prendevo per mano e le buttavo giù dalla finestra, dopo mi sentivo soddisfatta!!!"
Questo sogno l'ho fatto per un bel pò di tempo e mi hanno spiegato ke la soddisfazione ke provavo nel buttare le persone giù dipendeva dal fatto ke loro rappresentavano difficoltà ke avrei superato.
La mente umana è strana e contorta.
Buona giornata,
Anita
mmm... contento che l'argomento vi abbia preso. Come sempre puntuale il commento di Delle e interessante l'esperienza di Anita versione "monaca di Monza" (eheheh).
Perchè dico arguto il commento di Delle: quando ho pensato di scrivere questo pensiero, ho pensato agli elemeti che lo componevano. Effettivamente stanno insieme all perfezione, come se vi fosse un ordine, un clichè immaginario. Sono contento che Delle abbia subito colto la coesistenza degli elementi. Un uomo allo specchio, la luce artificiale di una tv accesa in camera a letto, un poeta gay che parla di tutt'altro ma ti da virtualmente la chiave d'accesso al tuo inconscio e... - particolare che non vi avevo svelato, ma affatto trascurabile - sullo sfondo - intendo dire fuori dalla finestra dell'appartamento dell mia donna; Torino, la città più esoterica e misteriosa d'Italia.
Cacchio ragà, è tutto così perfetto, in perfetto equilibrio tra sogno e realtà, come in un romanzo di Pirandello.
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Ah, dimenticavo la nota finale di Delle: anche qui vi è una relazione simbolica azzeccata tra Torino e Lapo, ma (ue Delle Sè), la catena ahimè si spezza quando cerchi una relazione tra Lapo e me.
Non la trovi perchè i gusti sessuali del sottoscritto non sono affatto assimilabili a quelli del nostro amico.
Con Patrizia ci vau tu-u-u (eheheh)
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